Tokyo Beyond , la personale del fotografo Michele Biasutti con la quale l’Associazione Vicino/lontano riapre al pubblico l’ex cinema Odeon di Udine, è un suggestivo viaggio “dietro le quinte” di una grande metropoli. Viaggio che si annuncia co
       
     
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       Tokyo Beyond , la personale del fotografo Michele Biasutti con la quale l’Associazione Vicino/lontano riapre al pubblico l’ex cinema Odeon di Udine, è un suggestivo viaggio “dietro le quinte” di una grande metropoli. Viaggio che si annuncia co
       
     

Tokyo Beyond, la personale del fotografo Michele Biasutti con la quale l’Associazione Vicino/lontano riapre al pubblico l’ex cinema Odeon di Udine, è un suggestivo viaggio “dietro le quinte” di una grande metropoli. Viaggio che si annuncia come un cammino verso l’altro da sé, condotto a piccoli passi, per poter sostare, osservare, dialogare e scoprire, nei più diversi anfratti e istanti della quotidianità, il volto poliedrico di una Tokyo “altra” da quella che campeggia nell’immaginario collettivo. Per Biasutti è una città osservata e vissuta attraverso la gente; non le masse, non le folle, ma le persone, incontrate in presa diretta, una a una, nell’intento di seguirne il passo esistenziale, lo sguardo quotidiano, quello che ognuno compie quasi inconsapevolmente nel corso della propria giornata.

Sono frammenti di una mappa, sono tappe visive ed emozionali di un percorso ordinario. Quello che compiamo per andare al lavoro, per raggiungere un amico, per fare la spesa, per trascorrere una serata in compagnia….

La Tokyo di Michele Biasutti è la messa in scena di questa mappa, calibrata sul passo di un singolo individuo: l’artista in relazione costante con l’altro da sé, moltiplicato all’ennesima potenza. Perché la sua curiosità per il prossimo e per una città da scoprire attraverso la gente che la vive, lo ha indotto a uno sguardo empatico, capace di cogliere ciò che al turista sfugge e che gli autoctoni omettono in quanto aspetti troppo prossimi alla loro esistenza giornaliera. Sono questi “frammenti ordinari” a traslarsi in sta-ordinarietà nelle fotografie di Biasutti, in cui vibra il sapore della scoperta, dai toni sottilmente decadenti - laddove lo sguardo “dietro le quinte” delle belle facciate svela dettagli architettonici fatiscenti, piccoli indizi di degrado civico – oppure piacevolmente puliti, negli scorci dal rigoroso taglio compositivo o, ancora, sagacemente grotteschi, quando l’artista s’insinua nei modus vivendi dei locali notturni.

Sabrina Zannier

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